“Visitare” gli infermi

“Visitare” gli infermi

25 Maggio 2019 0 Di Gaetano Milone

… “i fratelli ammalati e poveri meritano una buona sanità! Giacché essi sono due volte più poveri, poveri di risorse e poveri di salute…il che rende la sofferenza più acuta”.

Ha ricevuto la settimana scorsa a Città della Scienza, il premio “Buona Sanità” per la sua instancabile opera di carità cristiana e solidarietà umana a favore dei poveri, degli ultimi. Bianca Iengo, farmacista e farmacologa a Torre del Greco dove è nata e testimonia nel quotidiano la sua formazione spirituale, è, tra l’altro, responsabile diocesana della “Farmacia Solidale”, realizzata attraverso il progetto “Un Farmaco per Tutti”, per volere del Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe in collaborazione con l’Ordine dei Farmacisti e Federfarma. Nei primi tre anni di vita, la “Farmacia Solidale” di cui fanno parte 159 farmacie della Campania, ha distribuito oltre centomila prodotti tra farmaci e presidi per un valore di oltre un milione di euro. Due volte a settimana, mercoledì e venerdì pomeriggio, la dottoressa Iengo accoglie poveri e senza dimora e in base a prescrizioni mediche dona loro i farmaci o presidi occorrenti. Le richieste vengono anche da parrocchie, comunità religiose, missioni estere, singole persone. Fornisce vestiario agli adulti, pannolini, pappine, tutine ed altro ai bambini.

Dottoressa Iengo, la “Buona Sanità” vale anche per i poveri ?

 

La Buona sanità nella carità è un’esigenza!

… i fratelli ammalati e poveri meritano una buona sanità! Giacché essi sono due volte più poveri, poveri di risorse e poveri di salute, perché quando al disagio economico si associa la malattia, la sofferenza si moltiplica e l’unico vero sollievo diventa l’incontro con una mano solidale, che allevia il peso della solitudine.

Ecco il ritmo con il quale batte il cuore di tale servizio: L’intento è di camminare innanzitutto con amore e diligenza professionale a servizio dei “più piccoli” e pertanto si resta disponibili sempre! Cerchiamo di dare una risposta tutti i giorni attraverso il servizio telefonico e mail, con cui vengono richiesti informazioni, consigli e orientamenti, riguardanti farmaci e/o presidi, visite specialistiche recepite e vagliate dal farmacista. I prodotti (farmaci, presidi, ausilii…) che riescono a rispondere al bisogno dei fratelli, provengono dal punto di raccolta “un farmaco per tutti” creato c/o l’Ospedale Annunziata e da opere caritatevoli dirette …

Le richieste sono tantissime e di vario tipologie e rivelano l’esigenza di presenze professionali sempre più attente, disponibili all’ascolto, che sappiano coniugare la competenza con la gratuità del cuore, la professionalità con la carità.

Ogni incontro che viviamo diventa un itinerario educativo, pertanto, si presenta per tutti noi, farmacisti e altri volontari coinvolti, l’esigenza di conoscere in maniera sempre più approfondita la nostra gente, la nostra Chiesa, seminando l’amore e il servizio al territorio, alla città, e sentendosi sempre più parte di un tutto pur nel proprio specifico professionale.

Il progetto sensibilmente sostenuto dal nostro Arcivescovo ci ha concesso di fare tesoro delle molteplici esperienze presenti in Diocesi, della grande generosità di tutti gli operatori sanitari dei nostri Ospedali, dei Distretti, dei Centri Sanitari, con i quali cresce la rete solidale e la qualità sanitaria, insieme all’amore e all’attenzione per i fratelli più “piccoli”, favorendo la nostra crescita civile, spirituale, umana, comunitaria, intellettuale …

La buona sanità, dunque, è feconda di una interessante collaborazione e rete di relazioni tra le varie realtà caritatevoli presenti in diocesi con le quali il servizio di farmacia solidale si interfaccia in maniera operativa ed efficiente nel provvedere alle cure, nella tutela della salute di ogni singola persona, cercando di offrire una “mano” che passi da semplice servizio assistenziale a reale e profonda promozione umana.

Un valido punto di partenza ritengo sia quello di creare e custodire ogni volta un clima di collaborazione e accoglienza, improntato sulla familiarità, perché ciascuno possa esprimersi in libertà ed autenticità con momenti anche di confronto e di condivisione.

Il nostro operare diventa così frutto della responsabilità personale e di una disciplina interiore che viene stimolata dalla stima e dal rispetto per ogni singola persona, che ci è dato di incontrare sulle nostre strade… tenendo sempre presente nel cuore e nella mente l’invito del nostro Arcivescovo alla puntualità e alla fedeltà all’impegno comune di incarnare e testimoniare la carità e la misericordia indicateci da Gesù, certi di essere accompagnati dalla materna e premurosa protezione di Maria, Madre della Chiesa!