Voglia di pesca
18 Agosto 2019Insieme alle piante di prugne e susine è fra gli alberi da frutta che, con la sua fioritura, è fra i primi a preannunciare l’imminente arrivo della primavera.
Sicuramente è tra le regine della frutta estiva, anche perché sono veramente tante, e tutte molto gustose, le varietà che ci accompagnano per più di quattro mesi: da giugno fino a settembre inoltrato. Stiamo parlando della pesca – prunus persica il nome scientifico – che, nell’abbondanza dei frutti generosamente donati dalla bella stagione, occupa un posto rilevante, sia in termini di produzione (dopo la Cina che è anche il paese d’origine del pesco, l’Italia è fra i maggiori produttori al mondo) sia di gradimento da parte dei consumatori italiani che ne apprezzano le caratteristiche.
Tutte le varietà di pesche, pur nelle specifiche differenze, sono ricche di proprietà benefiche. I nutrizionisti ne consigliano il consumo insieme alle albicocche per favorire un’abbronzatura sana e per proteggere la pelle dall’invecchiamento e dall’eccessiva esposizione al sole grazie al loro contenuto di vitamina A e di betacarotene.
La sua polpa, succosa e dissetante, è preziosa per eliminare le tossine, per depurare l’organismo e dare sollievo nei disturbi digestivi. Il frutto è consigliato anche agli sportivi, contribuisce, infatti, a reintegrare i sali minerali persi durante la sudorazione. La pesca, inoltre si fa apprezzare perché ha un moderato contenuto calorico (meno di 40kcal/100g).
Il 90% circa del suo peso è costituito d’acqua, il che come per tutta la frutta, le consente d’avere un buon indice di sazietà. È ricco di fosforo, magnesio, zolfo, ferro, zinco, potassio ed anche vitamina A, E, C e B. È proprio la quantità di betacarotene che ne determina il colore giallo – arancio.
Una curiosità. Un capitolo a parte merita la nettarina o pesca noce. A torto viene considerata figlia di innesti. Si tratta, invece, di una specie a se stante che possiede un gene differente, responsabile della perdita della peluria.