Alla celiachia va riconosciuto l’alto impatto sociale

Alla celiachia va riconosciuto l’alto impatto sociale

3 Ottobre 2019 0 Di La Redazione

Senza tener conto di un sommerso che interessa molte persone che non sanno di essere celiaci, in Campania la malattia conclamata affligge 20mila persone.

 “I dati nazionali sulla celiachia parlano di casi quasi raddoppiati, fino ad arrivare alla soglia di un milione di persone che oggi ne soffrono in Italia. Ma il dato campano non è da meno: 20mila sono i casi già accertati sul territorio regionale, con un sommerso che è in costante crescita e sfugge alle statistiche. Circa cinque mila persone in più, soltanto in Campania, rispetto al 2012, un trend ascendente che deve far preoccupare la classe medica, cui è demandata la cura di tale delicata patologia, ma anche i legislatori regionali che hanno il dovere morale di varare misure ad hoc per aiutare a combattere i disagi che scaturiscono da tale sindrome”. Lo dichiara Flora Beneduce, consigliere regionale e componente della Commissione Sanità della Campania.

“Nel febbraio del 2017 – aggiunge – mi sono fatta promotrice di una proposta di legge, condivisa con i colleghi Mocerino, Russo e Zinzi, per introdurre nella legislazione campana disposizioni per il riconoscimento della celiachia come malattia a rilevante impatto sociale. Sono trascorsi oramai più di due anni ma il testo giace tuttora nei polverosi cassetti della V Commissione Sanità”.

“Si tratta di un provvedimento studiato in ogni minimo dettaglio, in grado di prevedere l’attivazione di un tavolo tecnico permanente per la gestione delle problematiche relative alla celiachia, così come l’istituzione di un registro campano dei celiaci e la definizione di Centri di riferimento sul territorio regionale”, evidenza Beneduce.

“Non discutere questa proposta di legge – conclude – è un torto che si fa a migliaia di cittadini campani. Ma noi non ci fermeremo: continueremo a combattere la disattenzione e l’incuria verso le problematiche che attanagliano i nostri concittadini e peggiorano la loro qualità della vita. È allo studio una mozione per costringere il Consiglio regionale a parlarne e la Giunta a prendere impegni in tal senso”.