Un “supercervello” per migliorare le cure

Un “supercervello” per migliorare le cure

11 Ottobre 2019 0 Di La Redazione

Dal Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II di Napoli, il particolare utilizzo dell’Intelligenza artificiale per ottimizzare gli interventi e ridurre il rischio clinico.

 La fantascienza diventa scienza grazie all’intuito e alle capacità degli esperti del Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione. I nomi che hanno portato alla nascita di questo straordinario sistema di supporto alle decisioni cliniche complesse sono quelli di Maria Triassi (Direttore del Dipartimento), Giovanni Improta (Ricercatore del Dipartimento), Vincenzo Abate (assegnista del Dipartimento), Mario Alessandro Russo (dottorando del Dipartimento), Stefania Santini (Professore Associato del DIETI, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione) e Antonio Saverio Valente (post-doc del DIETI).

Il device, dotato come detto di intelligenza artificiale, elabora i dati clinici e consente un monitoraggio e una gestione informatizzata dello stato di salute dei pazienti, così da migliorare enormemente la prevenzione del rischio clinico. «In ambito medico – spiega Maria Triassi – si usano cartelle cliniche cartacee e, solo in alcuni casi, cartelle cliniche elettroniche. Questi strumenti hanno però l’enorme svantaggio di non consentire la valutazione sintetica ed efficiente dello stato di salute e di rischio del paziente, specialmente nel caso di pazienti cronici polipatologici. Di qui la nostra intuizione di costruire degli indici appositi che consentissero di fondere tra loro le principali variabili cliniche per derivare un quadro globale della salute paziente in relazione alla concomitanza di specifiche patologie».

Gli aspetti da tenere in conto erano dunque tre: creare un device di facile utilizzo, che fosse dotato di un alto grado di intelligenza artificiale e che fosse capace di elaborare i dati clinici informatizzati supportando le decisioni dei medici durante la cura di pazienti. E così è nato il sistema sviluppato e brevettato dal Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II. Un sistema intelligente che permette di gestire al meglio pazienti molto complessi. «Il nostro device – aggiunge Triassi – permette ai medici di avere un quadro completo e di facile interpretazione dello stato clinico del paziente, ottimizzare lo scheduling dei trattamenti, definendo in maniera più accurata, basandosi sull’inferenza di tutti i dati clinici e diagnostici, la data della visita/trattamento.

E ancora, di ottimizzare le attività clinica in termini di costi, durata delle visite e sforzi correlati, produrre alert visivi in caso di parametri o indici fuori range, generare automaticamente degli indicatori globali relativi alla severità di una patologia e dei suoi fattori di comorbilità, offrendo al medico una più rapida valutazione dello stato clinico del paziente e dei risultati delle azioni terapeutiche perseguite. Non meno importante la fusione di supporto offerta al medico nella definizione di eventuali azioni correttive (ad esempio l’aumento o la riduzione dosaggio di un determinato farmaco), la disponibilità di strumenti per l’analisi statistica e per la visualizzazione dei trends temporali relativi a parametri caratteristici della patologia e la loro correlazione, per la predizione del loro andamento e la clusterizzazione di coorti di pazienti su parametri definiti (settabili dall’utente) per definire gruppi di pazienti con comportamenti analoghi da utilizzare come benchmark in fase di diagnosi e di decision making». Il sistema rende quindi possibile il monitoraggio dell’evoluzione dinamica del processo complessivo, in funzione delle variazioni dei parametri elementari settabili. Altro vantaggio è legato alla possibilità di evidenziare l’efficacia di un trattamento farmacologico o l’effetto di una variazione apportata allo stile di vita del paziente. L’impiego di algoritmi di calcolo che operano attraverso una logica che emula quella del medico, garantisce l’oggettività del risultato che non viene influenzato da fattori esterni e consente di economizzare tempo ed energia.

«Siamo certi – conclude Triassi – che questo strumento potrà essere un prezioso e valido supporto al lavoro del medico, uno strumento che lo potrà aiutare nelle sue decisioni con valori statistico-matematici estrapolati sulla base del quadro clinico del singolo paziente. Nell’interesse della salute dei cittadini e dello sviluppo del nostro territorio, ci auguriamo che il dipartimento continui a condurre l’ottimo lavoro svolto nella direzione del progresso tecnico e tecnologico in sanità». Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II di Napoli da sempre si occupa della Igiene Ambientale, della Prevenzione della salute legata all’ambiente e agli ambienti di vita e di lavoro, dello studio dei meccanismi bio-morfologici e molecolari, della gestione delle attività sanitarie di diagnosi e terapie mediche, chirurgiche e riabilitative con approccio interdisciplinare.

Negli ultimi anni, grazie all’ispirata gestione da parte della Professoressa Maria Triassi e alla presenza di docenti e professionisti altamente qualificati, il dipartimento è diventato fulcro dell’avanzamento tecnico, scientifico e tecnologico nell’ambito sanitario Campano e Nazionale. Per il conseguimento del Brevetto il Dipartimento si è avvalso dello studio Sls Partners dell’avvocato Maria Rosaria Cicatiello, che ha curato tutti i passaggi legali e procedurali necessari, per questo importante risultato.