Vaccinazione antinfluenzale, il decalogo dello Smi

Vaccinazione antinfluenzale, il decalogo dello Smi

13 Ottobre 2019 0 Di La Redazione

La prassi vaccinale resta l’arma di elezione per combattere l’influenza stagionale. Il “Sindacato medici italiani” lancia un appello-decalogo alle categorie a rischio.

A cominciare dalla prossima settimana gli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di famiglia in tutta la Campania inizieranno le vaccinazioni antinfluenzali 2019. Ernesto Esposito Segretario aziendale Smi Asl Napoli 1 centro ed Antonio  Scalzullo rappresentante Smi al Comitato Aziendale Asl Napoli 1 Centro   invitano la popolazione ad effettuare la vaccinazione nel periodo fine Ottobre -Dicembre per essere coperti nel picco epidemico previsto tra  Gennaio e Febbraio  2020 e ricordano che gli ambulatori dei medici di medicina generale iscritti al Sindacato dei Medici Italiani sono aperti su tutto il territorio Regionale per effettuare la vaccinazione ed offrire ai cittadini tutte le informazioni necessarie.

I sindacalisti dello Smi ricordano che la vaccinazione è particolarmente raccomandata nelle seguenti categorie: soggetti di età pari o superiore a 65 anni; bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da malattie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; malati cronici a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva (Bpco); persone affette da patologie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite; diabetici e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con Bmi >30); bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; medici e personale sanitario di assistenza; fmiliari e contatti di soggetti ad alto rischio; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; donatori di sangue.